Dott.ssa Maria Rosa Pomella - svolge attività di Psicoanalisi a Genova
Al pari della gravitazione universale di Newton, o dell'evoluzione della specie di Darwin, la scoperta della psicoanalisi da parte di Sigmund Freud rappresenta una delle pietre miliari fondamentali della storia del pensiero umano.
Tale scoperta nacque (alla fine del XIX secolo) da una geniale intuizione: alla base delle infinite forme di sofferenza psichica c'è una ragione profonda:
l'esistenza di una realtà inconscia che agisce in noi e che può produrre uno stato di profonda contraddizione.
In effetti, alla base della psicoanalisi, vi è il concetto che la personalità di ogni individuo si sviluppa su due livelli:
Ma perché esiste tale realtà sotterranea? In altre parole, perché l'inconscio è... inconscio?
Semplicemente perché racchiude la somma di ciò che è inaccettabile da parte dell'Io cosciente: istanze aggressive, desideri pericolosi o
percepiti come tali, pulsioni "anomale".
Tali istanze non vengono gestite a livello della coscienza su una base razionale o secondo un'etica comune: esse vengono rimosse a livello dell'inconscio perché
l'Io cosciente si rifiuta di ammetterle.
Ovviamente la rimozione non cancella queste istanze negative, né tantomeno i loro effetti nefasti sulla psiche: esse condizionano inesorabilmente la vita dell'Io cosciente e causano l'insorgere, anche attraverso meccanismi di autopunizione, di innumerevoli sintomi nevrotici e problemi comportamentali (depressione, crisi di panico, sindromi fobico-ossessive, problemi della sfera sessuale e relazionale)
La formazione dell'inconscio risale ai primissimi anni dell'infanzia: grandi e piccoli traumi (o eventi percepiti come tali), cattivi rapporti famigliari, eccessiva severità dei genitori o degli educatori, racconti paurosi reali o fantastici possono generare stati di terrore e angoscia nel bambino e innescare quella spirale "pulsioni aggressive e perverse" <--> "sensi di colpa" che rischia di condizionarne la vita.
Bisogna aggiungere però che questa è la visione "storica" dell'inconscio: attraverso i contributi successivi, nella ormai lunga storia della psicoanalisi, ora abbiamo raggiunto una visione più dialettica, che riconosce nell'inconscio anche un serbatoio di energie inutilizzate, il "significante" profondo, la matrice del desiderio: quindi vi ricerchiamo non solo il trauma, il segreto, il ricordo perduto, ma anche il desiderio rimosso, negato, che ha causato rinuncia e depressione.
La principale finalità della psicoanalisi è quindi il tentativo di modificare questo "destino" inconscio cercando di far riemergere ciò che è stato rimosso e quindi di "integrare" inconscio e io cosciente, passando da una situazione ripetitiva (la cosiddetta "coazione a ripetere") a una dimensione evolutiva e trasformativa.
A tale scopo mi occupo di Psicoanalisi, nel mio studio a Genova, utilizzando l'ascolto, la parola, l'analisi del sogno, l'interpretazione.
Perché l'analisi del sogno?
Perché il sogno è una creazione assolutamente individuale che allude al personale "nodo" del paziente, là dove la sua energia si è
bloccata e ingorgata.
Nel mio studio di Psicoanalisi di Genova lavoro secondo i principi sopra esposti. Ora descriviamo le componenti del trattamento.
Ogni trattamento psicoanalitico ha in sé due componenti:
Nel trattamento bisogna anche tener conto di una continua resistenza che l'analizzato oppone alla guarigione: è difficile accettare ciò che
l'io cosciente non avrebbe mai voluto conoscere (se non "costretto" dai sintomi).
Ma, oltre alla resistenza "di base", dovuta quasi alla forza di gravità del materiale rimosso, esiste una resistenza "in avanti": il paziente resiste al
cambiamento che lo porta in un territorio sconosciuto e lo priva del suo "equilibrio nevrotico", spazzando via il "vantaggio secondario" della malattia.
Occorre convincersi che il sintomo contiene in sé non solo il dolore e il crollo delle proprie certezze, ma anche la possibilità trasformativa: ci permette di accedere a un nuovo e più maturo equilibrio.
I primi veri (e soprattutto duraturi) cambiamenti, nelle persone che assisto nel mio studio di Psicoanalisi a Genova, si cominciano a rilevare solo dopo un relativamente lungo percorso (ma i tempi sono soggettivi), quando la dolorosa frattura fra io e inconscio comincia a saldarsi e la realtà della vita (con tutte le sue possibilità) inizia a prendere il posto dell'ossessione dei sintomi e delle fantasie di angoscia nella psiche del paziente.